#PENSODUNQUEBLOGGO - Nel mezzo del cammin...


... dei nostri blogging day!

Quindi, come in ogni viaggio che si rispetti è necessario fare una "pausa", fermarsi per poter guardare indietro, osservare il percorso che ci siamo lasciati alle spalle per capire quanta strada s'è fatta, ma soprattutto per ammirare il paesaggio, catturare in esso sfumature che, magari, nel cammino non siamo riusciti a cogliere perché distratti o concentrati su altro...

 
 
 


Ed ecco che dopo #EducazioneNaturale, #PedagogiaeScuola e #PedagogiePolitica vi offriamo una sosta, un posto accanto a noi per poter riflettere assieme, fare il punto della situazione, capire e valorizzare quanto visto, letto e divulgato, dando forma e valore all'esperienza che stiamo vivendo.
Per fare questo abbiamo deciso di riprendere in mano i vostri contributi, rileggerli e afferrare i fili più pregiati per tessere nuove tele, perché la rete non è un posto dove lanciare e lasciare i propri pensieri in sospeso, ma luogo dove ciò che viene condiviso diviene linfa vitale per nuove riflessioni e discussioni, poiché la "creatività è mettere in connessione le cose" (Steve Jobs).


Primo Blogging day - #EducazioneNaturale


Traccia
"L'educazione nasce in un ambito naturale, la famiglia, il gruppo, il clan, la tribù, in cui era necessario che i grandi insegnassero ai piccoli quello che occorreva per vivere. Poi la società si è fatta più complessa è le figure educative si sono moltiplicate e in alcuni caso si sono professionalizzate per supportare quelle naturali. Ma ancora oggi la prima istanza educativa nasce nelle famiglie, nei gruppi familiari, negli spazi di socialità naturali...."


Per il mio blog scrive Sergio Grunwud  "Cronache di poveri genitori"

Il suo post (se non lo avete letto vi invito a farlo) potrebbe essere riassunto da questa vignetta:





Che significa?
Che per Sergio, nell'educazione odierna, sono venute meno le antinomie pedagogiche ,ovvero quelle coppie di concetti che nella storia del pensiero pedagogico si sono spesso presentate come problemi le cui soluzioni non sempre hanno significato la reciproca esclusione dei due concetti. 
In particolare, in questo caso, viene meno l'equilibrio tra permissivismo-autorità, squilibrio, dunque, a sfavore del secondo termine con la sua lenta e conseguente sparizione, negando così quella via di mezzo, l'autorevolezza, necessaria nella relazione educativa.

Dal posto di Sergio:

"Ma noto stranamente che adesso noi genitori siamo insofferenti. Se prima il maestro brontolava nostro figlio, non esitavamo a dare un sonoro ceffone a questo “figlio maleducato” di fronte all’insegnante (chi scrive ne sa qualcosa, maremma..). Adesso: “..che nessun maestro si azzardi solamente a dire che mio figlio è colpevole di qualcosa perché mio figlio è il migliore, buono, tenero e soprattutto è mio figlio e voi che insegnate siete tutti dei poco di buono perché non lo capite!!”

Anche per voi è così?

Vi è davvero questo squilibrio nella relazione educativa genitore-figlio?
O il mio autore esagera, forse legato troppo a un'educazione di ieri e "difficilmente" proponibile oggi?
Potrebbe essere questo uno dei nodi centrali che influenzano il dialogo con un altro dei pilastri educativi della società, ovvero la scuola?


Giungiamo così al secondo blogging day - #PedagogiaeScuola

Traccia
"Con l'ingresso nel circuito scolastico i bambini smettono di essere “esclusiva proprietà” delle famiglie ed entrano a pieno diritto nella società come soggetti. Subito dopo il contesto educativo per eccellenza (la famiglia) è la scuola il luogo in cui bambini e ragazzi passano la maggior parte del loro tempo.
Come e quanto viene percepito dalla scuola e dai suoi attori il ruolo educativo che viene loro chiesto? Qual è l'anello mancante nel processo insegnamento-apprendimento? Come vivono la scuola coloro che ci lavorano?”

Per il mio blog scrivono due insegnanti, Paola Torres "Le lingue, la scuola, gli amici" e Pasquale Nuzzolese "Insegnando serenità"

Ciò che emerge dai due scritti è quello sguardo educativo e pedagogico che gli autori hanno saputo offrire sul mondo della scuola, riconoscendone il suo effettivo potenziale: avrebbero potuto affrontare l'argomento partendo dai molti problemi che oggi affliggono il nostro sistema scolastico, rendendolo fragile e obsoleto.
Avrebbero potuto utilizzare questo spazio per sfogarsi ed elencare le difficoltà che come insegnanti vivono sulla propria pelle ogni santo giorno, difficoltà dovute ai tagli statali e dalla svalutazione che il loro ruolo, con il tempo, pare aver subito (vedi la vignetta sopra).

Invece i loro post partono proprio dai ragazzi e dalle opportunità che la scuola offre, sempre e comunque, per una loro consapevole auto-affermazione.

Hanno saputo descrivere la scuola per quello che è realmente, un luogo costituito da persone e dal tipo di relazione che cerchiamo di instaurare con gli altri, molte volte voluta e pensata in un modo, come tenta di farlo Pasquale quando cerca di guardare negli occhi i suoi ragazzi, provando ad andare oltre al semplice insegnamento e trasmettere quel messaggio intrinseco che dà valore all'esperienza stessa e senza il quale verrebbe vissuta e compresa solo a metà. Altre volte invece accade come ci spiega Paola*, dove l'apprendimento di un significato autentico avviene spontaneamente dal contesto, che altro non è che quel soffio giocoso che la vita ci fa, solleticando il nostro animo, donandoci l'opportunità di imparare qualcosa di veramente unico e importante per noi. E questo avviene perché siamo assieme agli altri, immersi nell'esistenza quotidiana, a scuola!


*Paola, nel suo articolo, si ispira al cortometraggio "Cuerdas" di Pedro Solìs, una storia che parla dell'amicizia tra un bambino disabile e una bambina.
Una storia tenera ma che insegna come a scuola avvengano gli incontri più significativi della nostra vita, nella maniera più inaspettata ed autentica.


E il vostro sguardo sul mondo della scuola, qual è? Che significa per voi quest'ultima e quali sono state le vostre esperienze e quali vorreste augurare ai vostri figli?

Il terzo blogging day - #PedagogiaePolitica

Traccia
"La cura della polis attraverso le pratiche di accudimento sociali. Una dimensione politica dell'educazione che esiste, anche se il termine politica, oggi si confonde troppo spesso con "partito" e può spaventare. Politica ed educazione, invece: due facce della stessa medaglia. Perché se le pratiche educative non diventano cura dei territori e costruzioni di reti di significati sociali, l'educazione perde in partenza la sua sfida. Un'educazione che non ha bisogno dell'aggettivo "civica" per essere sostanziata. Perché educare è già un atto civico. L'educazione tras-forma l'umanità in cittadinanza".
In questo terzo Blogging day ho il piacere di ospitare ancora Pasquale Nuzzolese "Officine del futuro"

Dal Post di Pasquale:

"perché per far fiorire la polis del futuro la scuola non dia risposte (“troppa acqua che marcire fa..”), ma offra narrazioni, da cui far affiorare dubbi, che mettano i nuovi “politici” (abitanti della polis) in condizione di ricordarsi di quanto già accaduto e agire conseguentemente (“centellinata acqua che fa fiorire..”)"

Ancora una volta l'autore che ospito dà prova di saper offrire quello sguardo pedagogico necessario per valorizzare l'esperienza a scuola, non come luogo dove "si riempiono vasi ma dove si accendono fuochi" facendolo attraverso l'esempio, degli insegnanti o di chi educa, ma anche attraverso un agire,quello degli studenti, volto a sviluppare in loro un senso critico e costruttivo su ciò che è stato e che li circonda, trasmettendogli l'importanza della cura e della progettazione pensata per quel stare bene assieme in comunità oggi, ma anche domani.
Ed è così che Pasquale ci illustra un progetto che viene proposto ai ragazzi della sua classe e che li spinge in questa direzione...
Mi piace questo punto di vista: in totale controtendenza rispetto al solito, ad un fare politica un po' sterile e del quale ne cogliamo l'essenza soprattutto sul web, nei commenti sui vari social. Commenti fini a se stessi e privi di un senso di auto-critica, dimostrando l’incapacità effettiva di pensare alla politica in termini progettuali a medio-lungo termine, riducendola così a una sorta di catarsi, di liberazione con effetto immediato da un diffuso senso di frustrazione subito, percepito e del quale ci si lamenta, senza però mai proporre una via d’uscita o un’alternativa che comporti a un cambiamento.

Se il progetto della scuola del mio autore vi incuriosisce, allora, vi invito a leggere il suo articolo se non lo avete ancora fatto, chiedendovi  infine quale sia il vostro punto di vista a tal merito.
Come vivete la politica, cosa significa per voi e come educa quest'ultima?



PENSODUNQUEBLOGGO:

Il 30 aprile i blogger del gruppo Snodi Pedagogici scriveranno e pubblicheranno una serie di articoli, sui propri blog, inerenti ai blogging day già pubblicati:

#EducazioneNaturale
#PedagogiaEscuola...
#PedagogiaEpolitica

Una sorta di tappa riflessiva per vedere quanto è emerso fino ad oggi grazie ai vostri contributi, per rileggere assieme a voi i passaggi fondamentali, provando a dare delle risposte ma anche porre e porsi nuove domande.

Gli articoli verranno pubblicati sui diversi social con #Pensodunquebloggo e raccolti sul sito di Snodi Pedagogici

 

 I Blog Partecipanti:

 
La Bottega della Pedagogista di Vania Rigoni
Ponti e Derive di Monica Cristina Massola
Nessi Pedagogici di Manuela Fedeli
E di Educazione di Anna Gatti
Bivio Pedagogico di Christian Sarno
TraFantasiaSpazioAzione di Monica D'Alessandro Pozzi
Labirinti Pedagogici di Alessandro Curti
In Dialogo di Elisa Benzi
Il Piccolo Doge di Sylvia Baldessari


E a maggio... #EducazionEamore


Traccia
"L’educazione all’amore come dimensione particolare dell’incontro (umano e tra esseri viventi), alla sessualità, all’affettività, alla passione, intesa non solo come eros ma più etimologicamente come provare un forte “sentire” per qualcosa o qualcuno.
Come educare e come educarsi all'amore, in tutte le sue sfaccettature..."

Fino al 7 MAGGIO 2014 sarà possibile inviare il proprio contributo, assieme a una proprio foto e una breve biografia, alla redazioni di Snodi Pedagogici
snodipedagogici@gmail.com
Il 12 maggio, dalle ore 10.00, avverrà la pubblicazione online dei vostri contributi.


Per maggiori informazioni cliccare qui

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