Difficoltà di linguaggio: posticipare o no l'iscrizione alla scuola Primaria?


Quando fermare un bambino alla scuola dell’Infanzia, posticipando di un anno il suo ingresso alla Primaria?
Solitamente ci si trova davanti a questo bivio perché il bambino è anticipatario, ovvero, ha iniziato la scuola dell’Infanzia prima dei tre anni (compiendoli però entro e non oltre la fine di aprile dell’anno scolastico di riferimento).
Per questo, se la famiglia lo desidera, ha diritto a un quarto anno nella scuola dell’Infanzia, iniziando la Primaria con il compimento dei sei anni.
Altre volte è la situazione che ci pone davanti a una scelta, nonostante l'età sia giusta per il passaggio. La possibilità di permanenza per un anno nella scuola dell’Infanzia oltre il sesto anno di età riguarda solo i bambini in possesso di certificazione di disabilità e in situazione eccezionale adeguatamente documentata.
Ma che dice la Legge quando le difficoltà non sono tali da ottenere una certificazione? Come si procede, ad esempio, nel caso di un bambino con disturbi e/o difficoltà di linguaggio?
 
 
 
Segnalo la normativa sui BES (Bisogni Educativi Speciali) come documento al quale fare riferimento in questo caso, poiché si applica a tutte quelle condizioni di difficoltà scolastica che non rientrano per tipologia in quelle prese in considerazione dalla Legge n.170 sui DSA e dalla specifica normativa sulla disabilità. Rientrano dunque nei casi contemplati dalla normativa sui BES tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
La categoria dei “disturbi evolutivi specifici” comprende, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit di linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, quelli dell’attenzione e dell’iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico. (Da “In classe ho un bambino che…” Cornoldi-Zaccaria, pag.216)
La Legge n. 53/03 (Riforma Moratti) ed il Decreto n. 59/04 applicativo della stessa stabiliscono che, solo in via eccezionale e fortemente motivata, il Consiglio di classe o interclasse può decidere di far permanere nelle stessa classe un alunno. Tuttavia, sono diversi i documenti prodotti dal MIUR come la nota prot. 547 del 2014: la nota fa particolare riferimento ai casi di bambini adottati e giunti in Italia da meno di 12 mesi, ma per analogia i principi in essa enunciati possono essere estesi anche ai bambini diversamente abili e agli alunni con BES.
Per una maggior chiarezza e un conseguente approfondimento, riporto qui la fonte di quest’ultimo passaggio
Torniamo ora alla domanda centrale: quando fermare un bambino con difficoltà e/o disturbi di linguaggio, concedendogli un ulteriore anno nella scuola dell’Infanzia, nel caso ci trovassimo nell'opportunità di poter scegliere?
La risposta dipende da molte variabili. Non sempre riproporre l’ultimo anno è la soluzione migliore, soprattutto quando si ha la consapevolezza che  il bimbo si ritroverà, nella nuova scuola, in una classe dove già conosce gran parte dei bambini (magari son gli stessi compagni di quella vecchia) e con maestre preparate (particolare che può emergere dopo un colloquio con loro, prima dell'iscrizione).
Nonostante le difficoltà, il clima armonioso tra bambini e la preparazione delle insegnanti potrebbe fare la differenza, da stimolo, alimentando l'autostima del bambino, rendendo piacevole il suo inserimento.

Se invece vi sono dubbi sul metodo d'insegnamento e la certezza che non vi è un gran legame con gli attuali compagni, sentita la scuola e gli specialisti, resta solo ai genitori la scelta finale.

 
Cari genitori, siete stati accanto ai vostri figli durante tutto il percorso della scuola dell’Infanzia e avete sottomano tutti gli elementi per decidere. Certo, non è facile, assolutamente.
Lo so.
Ma prendetevi tempo e concedete tempo. Qualunque sia la strada scelta.
Se deciderete di prolungare di un anno la scuola dell’Infanzia, avrete concesso tempo a voi stessi e al bambino per sviluppare e potenziare le sue competenze; se invece inizierete una nuova avventura nella scuola Primaria sicuri del buon clima e della preparazione dei docenti, allora concedetegli più tempo nel suo percorso d'apprendimento, perché ne avrà bisogno e poco importa se la sua strada sarà più lunga. Imparerà serenamente, percependo se stesso e il piacere di superare, pian piano, le sue difficoltà.


 
Questo articolo nasce dopo un confronto all’interno del gruppo Facebook Ritardi e disturbi del linguaggio e dello sviluppo, disprassia
 

Post popolari in questo blog

"Il Vecchio Grigio." Una fiaba sul gioco.

CREARE E GIOCARE CON I LIMERICK: LETTURA PENSATA 2017