"Ho le mestruazioni lasciatemi in pace!" - Intervista a Gabriella Irtino



Piccola Postilla:
Questa intervista, in origine, fu pubblicata in un sito purtroppo non più online.
Trovandola interessante ed estremamente attuale, la ripropongo sul mio blog.
Attuale, sì, poiché va a toccare tematiche che in questi mesi hanno imperversato sul web, distorte però dalla disinformazione di chi ha voluto proporre questioni, di sicuro non facili da trattare ma necessarie da affrontare, come l'educazione affettiva e sessuale a scuola.
Ricordiamo che quest'ultime tendono alla conoscenza  e alla contemplazione delle proprie emozioni e delle differenze che ci caratterizzano, per una loro valorizzazione e un conseguente comune arricchimento. 
Con l'occasione di comprendere maggiormente le trasformazioni che coinvolgono il nostro corpo durante la crescita, sia a livello fisico che psichico, donando così quel senso di responsabilità e di umanità alle nostre decisioni, ai nostri gesti e alle nostre azioni, mentre siamo immersi nella relazione con gli altri.

***



Oggi ho il piacere di intervistare Gabriella Irtino, autrice del libro "Ho le mestruazioni lasciatemi in pace!".

Il libro, che poi in realtà è un diario di viaggio alla scoperta dell'universo femminile, è dedicato a tutte le donne, in particolar modo alle più giovani che  affrontano l'entrata nell'età adulta con l'arrivo della prima mestruazione.
Non vi dirò altro, anticipandovi solo che oltre a parlare del suo libro, Gabriella, vi offrirà spunti di riflessione e dialogo anche su altro, sul ruolo della donna oggi, sull'educazione sessuale, sul rapporto con il nostro corpo e la conoscenza di noi stessi che ne deriva da quest'ultimo.



Buona lettura.





Ciao Gabriella e benvenuta.  Puoi presentarti brevemente ai nostri lettori?



Salve, vivo a Torino dove mi occupo prevalentemente di benessere olistico e autoconsapevolezza. Conduco laboratori sulla sacralità e la ciclicità del corpo femminile utilizzando la Danza Sacra in Cerchio, il Movimento Energetico, la meditazione e l'espressione artistica.







Hai scritto "Ho le mestruazioni lasciatemi in pace!". Da dove nasce l'idea?



Da molto tempo pensavo di scrivere qualcosa che potesse aiutare le donne a conoscere meglio se stesse e il proprio ciclo mestruale. C'è molta ignoranza su questo tema, che viene affrontato quasi esclusivamente in ambito sanitario.


Lavorando e parlando con molte donne mi sono accorta che pochissime sono a conoscenza di come funzioni esattamente il ciclo mestruale a livello fisiologico-ormonale, ma ancora meno si conosce l'impatto energetico-emotivo che il ciclo ormonale agisce su di noi. Questa non conoscenza allontana le donne da loro stesse, dal proprio corpo, creando così grossi disagi a livello psicofisico.


Ho pensato che un'educazione dedicata alla vita ciclica delle donne non esiste e quanto sarebbe importante iniziare da subito a conoscerla e a comprenderla, così ho deciso di dedicare il libro alle ragazze adolescenti, ai loro primi anni di ciclo mestruale, in modo da avere  un'informazione semplice, corretta e nello stesso tempo approfondita.




La forma che hai deciso di dare al libro è quella del "diario", una scelta molto particolare. Ce ne parli?



Il Diario è uno strumento prezioso di conoscenza. Così come il "Disco Lunare" che ho inserito nel libro. Tenere un diario del nostro ciclo mestruale può essere utile e vantaggioso sotto diversi punti di vista. Intanto serve per rendersi conto della regolarità del ciclo; in questo modo diventa più semplice sapere quando avremo la mestruazione successiva e quando arriveremo alla fase ovulatoria. Sapere con una certo margine quando ovuliamo ci può servire per evitare una gravidanza indesiderata o per concepire. Descrivere il nostro stato psicofisico durante le due fasi principali (ovulazione-mestruazione), meglio ancora anche nelle fasi intermedie, ci regala nel tempo una conoscenza profonda delle nostre energie disponibili, degli stati d'animo che viviamo, delle nostre potenzialità fase dopo fase, giorno dopo giorno. Non ci sentiamo più in balìa dei nostri ormoni, ma riconoscendoli danziamo con loro, assecondando i diversi bisogni psicofici.




Secondo te, perché ancora oggi parlare delle mestruazioni risulta essere così difficile?



Purtroppo, ci sono ancora tante donne che credono che il loro sangue mestruale sia qualcosa di repellente! Secoli di demonizzazione del femminile, della sessualità e del corpo hanno creato questo atroce e svilente pensiero. Si sono mai sentiti discorsi del genere sullo sperma degli uomini?


La società  non solo non ci ci aiuta ad affrontare questo argomento in maniera sensibile, rispettosa e intelligente, ma limita il discorso a qualcosa di sconveniente, di cui si può solo parlarne a bassa voce.


Addirittura il termine "mestruazione" sembra per molti impronunciabile, tanto che sono stati creati diversi modi per nominarle, tutti metaforici, indiretti, come se dietro questa parola ci fosse qualcosa di sbagliato. Tutti i "segreti" e le bugie intorno al discorso del mestruo che la nostra cultura  ha alimentato, non fanno altro che accrescere un senso di vergogna e di inadeguatezza nelle donne e  l'ignoranza e l'inconsapevolezza in entrambi i sessi.


Creare tabù, ignoranza, vergogna e disprezzo intorno al mestruo, significa creare ingnoranza e disprezzo per le donne e il loro corpo.


Il titolo che ho scelto per il libro è volutamente provocatorio, ricalca molti stereotipi legati al ciclo mestruale e alle donne mestruate.


Secondo questi stereotipi sembra che quando mestruano le donne siano solo capaci di essere isteriche, aggressive, in preda alle emozioni e incapace di gestirle. Nessuno ci spiega che durante i giorni del mestruo abbiamo semplicemente bisogno di riconoscere le nostre esigenze e, soprattutto, che non abbiamo nessuna voglia di scendere a compromessi con le richieste assurde della nostra società, verso la quale tutti ci adeguiamo, mascherandoci e diventando ciò che non siamo! Le mestruazioni sono uno strumento particolarmente importante per capire che cosa ha veramente valore nella vita, per questo danno fastidio e fanno paura! A una donna mestruata non si può e non si deve chiedere di essere docile, carina, servizievole, stupida e accondiscendente, perchè non lo è! E' proprio durante i giorni della mestruazione che la donna diventa maggiormente consapevole della propria identità, dei ruoli che è costretta a ricoprire per essere accettata socialmente, delle continue menzogne che deve ascoltare, dire e dirsi!  

Le mestruazioni sono un periodo di Rivelazione/Consapevolezza profonda.
E' comprensibile che ci vogliano imbottire di analgesici.  Non si parla volentieri di mestruazioni perchè parlarne significherebbe aprire un discorso sulla vita ciclica delle donne, riconoscendo tutta una serie di implicazioni sociali che rimodellerebbero gli schemi che a tutt'oggi tengono conto soltanto del punto di vista maschile. Meglio dunque che resti un discorso tabù.





Aumentano i contagi, tra i giovani, di malattie sessualmente trasmissibili: secondo te come vivono, i ragazzi di oggi, il rapporto con il proprio corpo? Che fare a livello educativo?



A casa e a scuola diventa sempre più improbabile che si affronti un discorso educativo sulla sessualità, in parte perché, anche se sembra assurdo,  è più facile parlare di guerra e omicidi che di sesso, in parte perché i genitori non sono quasi mai al passo della velocità di disinformazione che circonda i propri figli-e. Questo ruolo, purtroppo sempre più spesso, viene lasciato alla televisione e/o a Internet. I rapporti sessuali tra i giovanissimi diventano sempre più precoci, ma alla base di questi non c'è la ricerca del piacere o della relazione, bensì un'emulazione di comportamenti altamente diseducativi e pericolosi, dettati dai mass media e dalla pornografia, sempre più facilmente a portata anche dei minori. In particolare per le ragazze il rapporto con il proprio corpo è molto complicato perché la società tende a far passare il messaggio di un corpo scollegato dalle sue funzioni e dalle emozioni che diventa semplicemente strumento di piacere per il maschio. Questo terribile messaggio crea nell'immaginario maschile un corpo femminile che non ha valore di per sé ma che esiste in funzione di.


Per quanto riguarda la vita ciclica sarebbe importante che la famiglia  valorizzasse sin dal primo ciclo il sangue mestruale delle figlie. L'arrivo del menarca dovrebbe essere una festa, un riconoscimento del valore insito nel sangue femminile come portatore e rigeneratore di vita (una volta si diceva : una donna che sanguina è sana, un uomo che sanguina sta male..).


Se i nostri figli maschi crescessero in una situazione del genere, rispettosa e valorizzante del femminile, diventerebbero uomini consapevoli, rispettosi, attenti e sensibili.


Parlare con sensibilità e rispetto della vita ciclica e del mestruo aiuta a creare un clima di confidenza reciproca che sostiene anche il delicato approccio sulla sessualità, che tanti genitori hanno difficoltà ad affrontare. Se le nostre figlie vengono sostenute e accolte nel loro divenire donna, sarà per loro più facile ascoltare ed ascoltarsi, evitando così problematiche dolorose legate al mestruo e gravidanze indesiderate. Un dialogo attento sostiene tutte le donne a conoscere e scoprire il proprio corpo in profondità, a vivere con consapevolezza le trasformazioni e i cambiamenti che il passaggio dalla pubertà all'adolescenza richiede.




Come vedi il ruolo della donna nella società odierna?



Noi donne ci ritroviano in un momento importantissimo per la nostra crescita personale e per l'evoluzione di tutto il sistema. Dobbiamo recuperare la percezione del nostro valore come esseri umani e come donne al di là di ogni ruolo sociale e prendere la  guida all'interno della famiglia e della società. Fino ad ora ci siamo preoccupate di emulare gli uomini e dimostrare di essere come loro per vederci riconoscere quei diritti fondamentali che sono sempre stati solo prerogativa  maschile. Ma ora abbiamo capito che il nostro diritto è quello di riconoscerci nella nostra unicità e diversità. Senza aspettare che questo riconoscimento venga da altri. Abbiamo sempre atteso permessi e autorizzazioni, deponendo il nostro potere decisionale agli uomini. Non è più ilmomento di farlo. Anzi, aspettare ancora, potrebbe rivelarsi fallimentare per tutti.



Nel libro si fa riferimento al ciclo lunare, alla natura, alla terra e alla vita: sono concetti legati alle antiche tradizioni e alle nostre origini. Perché è importante recuperare questo nostro legame con il passato?



Anticamente il corpo delle donne, proprio per via del  ciclo mestruale,  era percepito e  riconosciuto come un tutto unico collegato al ciclo vita-morte-rigenerazione implicito nel ciclo lunare, nel ciclo stagionale e nella natura stessa. Questo senso di connessione profonda permetteva una percezione sacra di sé, del proprio corpo e della propria esistenza inseriti in un contesto più ampio. Questo significava ascoltare il proprio corpo e i suoi ritmi, rispettarli, rispettare la terra e la natura perché offrivano la vita e il benessere proprio come il corpo delle donne. La vita moderna ci propone ritmi e valori che non rispettano nè il nostro corpo, nè tantomeno la natura e l'intero pianeta. Non c'è più il senso della ciclicità, il tempo è diventato lineare, e noi abbiamo la sensazione di avere sempre meno tempo.


Il  sangue delle donne invece ci ricorda che la vita non è lineare ma ciclica, è un Cerchio, all'interno del quale le varie fasi si succedono in un movimento eterno.


Il corpo femminile è il nostro Maestro. Lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma è come se lo ignorassimo. E così, ignorandolo, anche quando sanguiniamo continuiamo a fare le solite cose. Invece di rallentare il ritmo, come fa la natura in inverno che riposa e si rigenera, noi continuiamo a lavorare, ad affacendarci e a snaturarci per stare dietro alle richieste della società e della cultura dominante. Così ci esauriamo. Così ci ammaliamo. Tanti disturbi sono creati da questa vita fatta di ritmi forsennati, innaturali. E così facendo li imponiamo anche alle nostre figlie e ai nostri figli!


Sapete cosa facevano le donne del passato quando mestruavano? Si ritiravano nella loro Tenda della Luna, nella loro Tenda Rossa. Lasciavano case, lavoro, faccende, questioni, per occuparsi di se stesse, del proprio corpo che, durante il mestruo, diventa un potente canale di informazioni.





Dove possiamo trovare te e il tuo libro?



Potete contattarmi per raccontarmi le vostre esperienze sul ciclo mestruale, per avere informazioni sui laboratori e workshop  e/o  per richiedere copie del libro scrivendo a  holemestruazioni@hotmail.it  



Visitare il sito e la Pagina Facebook "Ho le Mestruazioni Libro".








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