"E ora andiamo felici all'asilo?" Il secondo libro di Ilaria Sacchetti.


Dopo "E ora togliamo il pannolino" ho il piacere di ospitare di nuovo Ilaria Sacchetti, autrice anche del recente "E ora andiamo felici all'asilo?" al quale dedichiamo questa intervista.
Ringrazio Ilaria per la disponibilita', visto che mi son divertita a stuzzicarla un po' con le domande e mi auguro che questo articolo possa tornare utile anche a voi, invitandovi ad approfondire gli argomenti attraverso la lettura delle sue opere.







Ciao Ilaria e bentornata su Il Piccolo Doge. 
Dopo "E ora togliamo il pannolino? " hai pubblicato "E ora andiamo felici all'asilo?" Ricordiamo brevemente cosa propongono i tuoi libri?

Ciao Sylvia, è un piacere essere di nuovo qui a chiacchierare con te…
Cercherò di andare subito dritta al punto: i miei libretti nascono dalla vita di tutti i giorni, dagli appunti, che prendo come mamma e sono quindi frutto delle mie esperienze, degli esperimenti tentati con successo e dei consigli ricevuti dagli esperti, nei momenti di panico. Queste piccole guide offrono dei semplici consigli, delle dritte, che possono magari servire ai genitori, o a chi accudisce i bimbi, per superare i momenti critici delle varie tappe di crescita. Con questi manuali non ho la pretesa di insegnare tutto lo scibile, perché non ne so certo di più delle altre mamme, il mio desiderio è solo quello di raccontare quello, che ho sperimentato io e che ha funzionato nella pratica, perché credo molto nello scambio di idee e nel confronto tra mamme, o tra genitori in generale.


Nel tuo secondo libro ti concentri sulla scuola materna: quanto è importante preparare un bambino all'asilo e perché bisogna parlarne con lui? 

In verità, per i bambini, la preparazione ad ogni novità, è di fondamentale importanza.
Difatti la giornata dei piccoli è scandita dalle abitudini e dai rituali, che si ripetono ritmicamente; essi costituiscono per ogni bimbo una fonte di rassicurazione, danno stabilità e permettono ai nostri figli di sapere cosa accadrà nella giornata.
Ecco perché, nel momento in cui si avvicina un cambiamento importante, come l’ingresso alla scuola materna, è necessario permettere al bambino di assimilare per gradi questo mutamento, spiegandogli per tempo, anche nel dettaglio, come cambieranno le sue giornate…ovviamente senza terrorizzarlo!


Ma non saranno troppo piccoli per capire?

Lo sbaglio, che spesso commettiamo noi adulti, è proprio quello di pensare che ci siano alcune cose da grandi, che i bimbi non comprendono, concetti, che per loro sono troppo difficili da assimilare; in realtà non è affatto così.
Bisogna invece pensare che, se noi adulti saremo in grado mantenere il dialogo costante con  i piccoli, riusciremo a  entrare in contatto con i loro timori più profondi,  nella fattispecie ciò vale ancora di più per le fasi di grande cambiamento, come l’inizio della scuola materna.
Grazie a noi genitori, i nostri figli potranno decodificare e relativizzare, per infine assimilare la realtà, che gli si presenta come terrificante.


Immaginazione, racconto, gioco e routine, in questo contesto, son elementi importanti nella relazione con il bambino. Vuoi spiegarci il perché? 


Il primo passo, per permettere ad un bambino di assimilare un cambiamento, è sicuramente quello di utilizzare lo strumento  a lui più congeniale: il gioco.
Infatti è proprio attraverso il gioco e l’uso della fantasia, che i piccoli esorcizzano e superano le loro paure.
Questo è come una palestra per i bambini, dove allenarsi alla vita e a tutte le esperienze, più o meno difficili,  che comporta, con la sicurezza  di poter provare e riprovare e sbagliare fino a che non si è sicuri di riuscire.
E’ la forza dell’immaginazione, che  permette al bambino, di fantasticare o di giocare magari ad andare alla scuola materna… Cosa, che ancora, nella realtà, lo intimorisce.
E, a questo punto, il ruolo dei genitori diviene centrale, perché, se capaci di immergersi nella dimensione di divertimento,di racconto  con il loro piccolo, possono aiutarlo, mano a mano, ad assimilare la novità , a dissipare i timori e  le paure, relative a questo cambiamento imminente; in questo caso la scuola materna.


Fase dell'inserimento e relazione con le educatrici o gli educatori.
Quali son le difficoltà più comuni che un bambino incontra quando inizia la materna?

Solitamente le difficoltà più comuni sono relative al periodo di inserimento alla scuola materna, perché esso comporta un netto cambiamento delle abitudini del bambino; quindi sono diffusi i pianti inconsolabili, gli incubi notturni,il rifiuto a recarsi a scuola, l’aggressività verso compagni e maestre, i capricci e l’ irrequietezza al ritorno a casa. 
Esistono poi anche diffusissime problematiche di rifiuto da asilo, nei mesi successivi, quando magari il bimbo è stato assente per influenza, o vacanze; è facilissimo che questo avvenga al ritorno dalle vacanze natalizie.
Insomma frequentemente nei primi mesi,bisogna aspettarsi che il bambino torni indietro come i gamberi; anche il piccolo che magari ha avuto un inizio facile e senza problemi, potrà scoppiare in improvvisi pianti, quando, al mattino, dovrà recarsi all’asilo.


E gli adulti, come genitori, quali difficoltà possono incontrare? Perché pensiamo sempre che l'entrata all'asilo sia un momento particolare solo per il bimbo, invece...

Noi adulti, spesso, pensiamo di essere preparati all’ingresso alla materna dei nostri figli. In realtà non è così: i più impreparati siamo proprio noi genitori!
Non sopportiamo  l’idea di vedere i nostri piccoli, che crescono così in fretta;  è inconfessabile, ma non ci va proprio giù che i nostri figli  possano farcela anche senza di noi, che solitamente li aiutiamo, dal mangiare, al vestirsi, al lavarsi….
E poi, quando iniziamo ad abituarci all’idea e ad accettarla, si possono presentare anche le difficoltà pratiche, che spesso sono rappresentate dalle maestre, che tendono a mantenere un rigido schema di inserimento, uguale per ogni bimbo, magari non considerando che ogni piccolo ha i suoi tempi, che andrebbero rispettati. Così la gestione dei disagi dei nostri figli ricade tutta sulle nostre spalle, ma non bisogna però  smettere di cercare un dialogo e una proficua collaborazione  con il corpo insegnante, manifestando chiaramente il nostro disagio.

E se il bambino proprio non vuole andare all'asilo?

Non dobbiamo farci intimorire dalle resistenze iniziali dei nostri piccoli, che sono fisiologiche e anche segno di normalità. Allo stesso tempo, però, bisogna sempre mantenersi vigili e attenti ai segnali, che ci mandano i nostri figli.
Se i comportamenti anomali di nostro figlio, quali: il rifiuto delle attività didattiche, l’aggressività sistematica verso maestre e compagni, i pianti inconsolabili, soprattutto a scuola, all’entrata, ma anche a casa al risveglio e gli incubi notturni frequenti, si ripetono sistematicamente oltre i primi mesi di inserimento, potremmo prendere in considerazione un cambio di asilo, perché  il disagio dei piccoli non va mai sottovalutato, poiche' potrebbe segnarne negativamente l’infanzia.


Ma sarà così importante, poi, che frequenti la scuola materna?


La frequenza, o meno, della scuola materna è una decisione che spetta solo ai genitori. 
Posso solo dire che, per esperienza fatta da madre, avvalorata anche dai testi di psicologia infantile letti in questi anni, di sicuro la scuola materna è una tappa fondante, per assicurare al bambino una crescita equilibrata. 
Di fatti il piccolo, dall’ambiente rassicurante familiare, dove egli è abituato all’onnipotenza e agli affetti esclusivi, passa a far parte di una collettività, dove vigono nuove regole da rispettare e dove egli non è più al centro dell’universo affettivo , ma da solo deve gestire esperienze e difficoltà e ciò è altamente formativo per quell’avventura, che è chiamata vita.


Che significa per te, come mamma, condividere la tua esperienza attraverso la scrittura?


Per me vuol dire soprattutto poter parlare da mamma ad altre mamme, che, come me, vivono questa bellissima, ma anche complicata esperienza, fatta di momenti meravigliosi, ma anche di molte difficoltà pratiche…
Quando scopro qualcosa, che funziona, nella mia esperienza quotidiana, penso subito di raccontarlo, condividerlo con semplicità, per aiutare altri genitori, come sono magari stata aiutata io, quando avevo bisogno di un consiglio.
Io credo molto nell’aiuto reciproco, che possiamo darci l’un l’altro, anche solo fornendo uno spunto di riflessione.


I tuoi progetti futuri?

Continuare a scrivere dei bimbi e del loro mondo fantastico, ma ancora, secondo me, non del tutto conosciuto, per trovare sempre nuove soluzioni, per farli vivere  al meglio e crescere sereni ed equilibrati.  Ora sto lavorando ad un nuovo testo sulle problematiche dell’età prescolare.

Dove possiamo trovare te e le tue opere?

Questo è il link del mio sito  personale, dove troverete notizie sui miei libricini e sugli articoli, che scrivo, sui temi dell’infanzia,  per riviste e siti web  
Questo invece è  il link del mio blog personale,  che curo con molto piacere, per il sito mamme online, dove troverete altri articoli e spunti di riflessione, inerenti all’universo infantile
I miei testi, invece, sono in libreria e in tutti gli store on line più noti: Ibs, InMondadori, Feltrinelli, Amazon ecc. ,   dove è anche il  formato e- book del mio ultimo libro: “E ora andiamo felici all’asilo”.
Spero di avervi dato nuovi spunti di riflessione; a presto, Ilaria!

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