"Su ali d'aquila" l'ultimo libro di Flavia Basile Giacomini.


Ringrazio Flavia per questa bella intervista, dove non solo parliamo di lei, dei suoi libri e della sua grande passione per la scrittura ma anche di un fenomeno piuttosto diffuso come quello della pirateria, che va a danneggiare gli autori in particolar modo quelli emergenti.
 
Buona lettura e riflessione.
 
 
"Siamo anime che vagano e mai nessun incontro è casuale..."










Ciao Flavia e grazie per il tempo che ci dedicherai. Ti va di presentarti ai lettori del mio blog?
Ciao Sylvia e innanzitutto grazie a te per l’attenzione dimostratami. Mi chiamo Flavia Basile Giacomini, sono nata e vivo a Roma con la mia famiglia, marito e tre figli. Già dai tempi delle scuole la mia passione smisurata si è orientata verso la letteratura e già al liceo partecipavo con successo ai primi concorsi letterari. All’Università ho studiato Sociologia con indirizzo Comunicazioni e Mass Media, stabilendo definitivamente che la scrittura cui davvero ero interessata era quella narrativa e abbandonando già dal primo stage la possibile idea di una carriera giornalistica. Mi sono sposata con mio marito, chirurgo, poco più che ventenne e ho abbandonato fino a qualche anno fa ogni mia aspirazione, per dedicarmi completamente alla famiglia. Ma c’è stato un momento in cui ho avvertito forte la necessità di mettermi in gioco e di riprendere in mano le carte di una partita lasciata in sospeso e così ho ricominciato a studiare e a scrivere, producendo la mia prima opera e poi quelle successive.

 

Hai scritto due libri: "Angelo di strada" e "Su ali d'aquila".  Di cosa trattano?
In realtà ho scritto quattro romanzi e di questi ne ho pubblicati due, quelli da te nominati. “Angelo Di Strada” è nato per la partecipazione a un concorso letterario, affronta il tema dell’omosessualità girando intorno ad argomenti importanti come l’amore, la vita e la morte, la costruzione del futuro e della propria stabilità. Si tratta di un testo molto introspettivo e definito dai lettori emotivamente coinvolgente. “Su ali d’aquila” è invece un romanzo di più ampio respiro, una storia d’amore basata su fatti realmente accaduti che viene sconvolta da quello che apparentemente sembra un tradimento ma che cela un intrigo politico di massonerie, loschi traffici internazionali e la difficile tematica degli occultismi e delle chiese esorcistiche. Attualmente questo libro ha riscosso un grande e inaspettato successo di gradimento da parte del pubblico e anche della comunità letteraria.
 
Qual è stato il tuo percorso come scrittrice?
Difficile. Sofferto. È un percorso fatto di innumerevoli ostacoli, tutto in salita. Non basta scrivere per essere scrittori. L’impegno non è quello di un passatempo, richiede abnegazione e sacrificio. Si scrive ma si deve anche dedicare molto tempo allo studio delle tecniche linguistiche e stilistiche, attenzione continua agli autori contemporanei (supponendo di avere già nel proprio bagaglio la perfetta conoscenza di tutti i classici). Devo anche dire che la mia fortuna è stata quella di avere al mio fianco ottimi e validi collaboratori (editor professionisti, grafici professionisti, ma anche valevoli, generosi e affidabili amici lettori) che hanno supportato il mio lavoro con enorme serietà.
 
Hai avuto anche un'importante esperienza in Rai, un laboratorio di scrittura se non erro. Ci racconti?
Ho partecipato per caso a un bando di concorso pubblico per scrittori emergenti. Il Laboratorio per scrittori Eri-Rai, “Il libro che non c’è”, mette a concorso, da ormai otto anni, un numero limitato di posti per la partecipazione di un corso formativo tenuto da Paola Gaglianone, autrice Rai ed editor molto importante di grandissimi autori del panorama letterario italiano, e Alessandro Salas, scrittore ed editor. Si partecipa all’ammissione presentando il proprio curriculum vitae e un testo dal titolo “Perché amo scrivere” in due cartelle dattiloscritte. Un testo insidioso perché la banalità è il primo degli errori in cui si può scivolare.
Quando ho ricevuto la comunicazione di essere stata ammessa non avevo molto chiaro il peso che il Laboratorio e i miei insegnanti avrebbero avuto sulla mia vita e anche sulla mia formazione di scrittore. Inutile dire che il corso mi ha lasciato oltre che un diploma (si parte in una classe di cinquanta per finire in poco più della metà) la consapevolezza di come intendo andare avanti nella professione. Anche umanamente ho ricevuto moltissimo sia dagli insegnanti che dall’intero gruppo. Alla fine siamo diventati una bella squadra di amici con un interesse e obiettivi comuni molto forte.
 

Sei stata vittima del reato di pirateria. In cosa consiste e come sono andate le cose nel tuo caso?
Su ali d’aquila” sta riscuotendo un bel successo di vendite sia cartacee che digitali. Purtroppo ormai la pirateria è pervasiva e soprattutto tra i giovani si conoscono i canali attraverso i quali procurarsi file digitali rubati. Nel mio caso mi sono imbattuta per puro caso in un sito che è impiantato completamente sul pirataggio di file di ogni sorta, dai film ai software fino ai pdf. Ho scoperto che qualcuno aveva fatto richiesta del file del mio romanzo prontamente procurato. Questi hacker che forniscono il materiale “rubato” ovviamente hanno un loro ritorno economico dato sui traffici dei siti sui quali lavorano e che non sono perseguibili, nonostante le denunce, in quanto organizzazioni malavitose ben organizzate che vedono i loro server in paesi come Guatemala, Nicaragua e altri ove non vige la giurisdizione sui Copyright. Nel caso di piccoli autori come me, per giunta autoprodotti, il danno è gravissimo perché una volta piratato il file viene diffuso in maniera subdola e virale (attraverso i gruppi segreti di condivisione su Facebook ad esempio) intaccando così le mie vendite, la possibilità di entrare in una qualunque classifica che possa richiamare l’attenzione di qualche buon editore e il mio legittimo guadagno che almeno possa rifondarmi dei soldi spesi per la produzione del testo. Psicologicamente, poi, è inutile che io descriva il senso di frustrazione e di deprivazione che prova chi, come me, lavora con serietà per anni investendo tempo e risorse con enormi sforzi e sacrifici per poi veder tutto andare in fumo.

 

Come si può contrastare questo fenomeno secondo te?
Scaricare il file digitale di un libro significa risparmiare davvero pochi euro e dunque non trova alcuna giustificazione (non la troverebbe comunque, ma questo a maggior ragione).
Una delle maggiori contestazioni è quella che la gente non si fida ad acquistare il libro di uno sconosciuto, ma ribatto che esistono gli estratti gratuiti (circa il 20% del testo) proprio per poter saggiare la bontà dei testi che si intendono comprare e tanto basta alla valutazione di un’opera per capire se sia valida o meno. Quando mi sono sentita rispondere che “tanto lo fanno tutti” ho potuto guardare con fierezza e dire “io no!”.
Ecco, se invece di pensare in termini di male dilagante e quindi giustificabile ognuno si mettesse una mano sulla coscienza e si rendesse conto del danno PERSONALE che compie verso qualcun altro con questo comportamento illegale, forse si potrebbe cambiare un trend che non ha ragione di essere neppure discusso. Se io desiderassi un bene di consumo qualunque, non certo potrei procurarmelo entrando in un negozio e uscendone indisturbata senza pagarlo. Anche le opere artistiche sono beni di consumo e vengono prodotte utilizzando forza lavoro e come tali dovrebbero essere considerate. Senza considerare poi il vantaggio che ne traggono le organizzazioni criminali che campano proprio sulla pirateria e l’evasione fiscale che si compie giacché su ogni copia venduta legalmente sono pagate regolarmente delle tasse. Le denunce da parte degli autori non bastano. Bisogna formare le coscienze a conoscere il danno compiuto quando si va in giro a chiedere di procurare un file piratato.
 

Siamo quasi alla fine dell'intervista: cosa significa scrivere per te?
Scrivere per me è una malattia, una dipendenza. Il mio modo per interpretare il mondo e l’esistenza e renderli più accettabili. È il mio tormento, perché scrivere bene è un’ambizione sempre tradita e sono certa che sarà così fino all’ultima delle mie righe scritte in questa vita.

 

 

Dove possiamo trovare te e le tue opere?
Su ali d’aquila” e “Angelo Di Strada” sono editi dalla Youcanprint e sono reperibili su ordinazione e con tempi rapidissimi in tutte le librerie in Italia. In alcune Feltrinelli si trovano già a scaffale. Sono inoltre disponibili e in pronta consegna anche su Amazon, Ibs, InMondadori e tutti i maggiori store online. E ovviamente li trovate in edizione digitale anche su Kindle e Apple.

 

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