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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

La cura.

Continua il viaggio nell'educazione ai sentimenti ed alle parole. Dopo  Il senso della morte nei bambini (e non solo).  e  Il significato della paura in educazione.  vi propongo questo racconto.  Una riflessione sulla cura in un immaginario monologo... Dedicato a Sergio , amico di quotidiani "buongiorno" virtuali e fautore inconsapevole di quanto segue. Il padre aveva posticipato il suo rientro di qualche giorno. Problemi al museo. Come sempre, d'altronde. Al solito lei lo trovò sul porticato che dava sul gran giardino, seduto a terra immerso nei propri pensieri che riflettevano le cupe tonalità del cielo. I colori sparsi ed i fogli bianchi sul pavimento. Pioveva e l'estate stava lasciando spazio alle prime nuvole d'autunno. Lei conosceva suo padre da sempre. Sogni, passioni, virtù e vizi, li conosceva tutti. E conosceva anche l'amore che provava per il figlio, ormai non così piccolo e sulla soglia dell'adolescenza. Fu allora che appoggió

Il significato della paura in educazione.

Un pomeriggio qualsiasi al Luna Park. Lo avevamo già portato due anni fa ma all’epoca era ancora troppo piccolo. Anche allora si dimostrava caparbio ed attirato dalla grande struttura ludica gonfiabile indicò con l’indice l’entrata, con aria convinta. Ci guardammo titubanti, però, decidemmo di lasciarlo fare anche se aveva meno di due anni. Il giostraio non ci fece pagare l’ingresso, divertito da quella personale sfida che il bimbetto aveva lanciato alla scala in corda convinto di per poter raggiungere la cima del castello, godersi il panorama e infine la discesa giù, lungo il morbido scivolo. Primo tentativo : non riesce a mettere entrambi i piedi sul primo piolo. Sporge in fuori il labbro inferiore. Secondo tentativo : riesce a superare il primo piolo ma dei bimbi più grandi, per superarlo, lo fanno rimbalzare al punto di partenza. Le gote si tingono di un rosso acceso. Terzo tentativo : riesce ad arrampicarsi fino al secondo piolo ma le forze gli vengono meno soprattu

La storia (im)perfetta.

C’era una volta un bambino che era nato in una famiglia perfetta. Perfetta era la madre, perfetto era il padre, perfetto il nonno, perfetta la nonna, perfetta la casa in cui abitavano. Tutto era perfetto, pulito ed in ordine, sempre, tutti i santi giorni perché i genitori di questo bambino non tolleravano l’imperfezione, lo sporco ed il disordine, anzi, se qualcosa veniva messo nel posto sbagliato come ad esempio un cucchiaio tra le forchette la madre perdeva i sensi, il padre diventata gonfio e rosso come un pomodoro, al nonno cadeva la dentiera, alla nonna partivano le ciabatte e per far sì che tutto fosse sempre in ordine, pulito e perfetto nessuno in casa correva, saltava, mangiava fuori dall’orario dei pasti, tutti camminavano con le pattine sotto ai piedi per non sporcare i lucidi pavimenti e non era permesso far entrare i cani, gatti, canarini, tartarughe, pesciolini rossi o qualunque altro animale. Solo agli unicorni era concesso entrare in casa perché non esistevano

Le fiabe del Il Piccolo Doge.

Ogni tanto scrivo fiabe. Il dono più bello, per me, sarebbe quello di sentir ridere un bambino mentre qualcuno le legge ad alta voce... Sylvia Baldessari

'Ohana.

Questo post è stato scritto a maggio su TuttoPerLaMamma.it  ed è una riflessione sulla festa della mamma a scuola. Consapevole che le relazioni affettive si costruiscono giorno per giorno e che si esprimono nei gesti, nei modi, nelle parole ma anche nei silenzi,  liberi dai confini del pregiudizio e da una stereotipata e rigida concezione dei ruoli genitoriali, mi auguro che con il nuovo anno scolastico vi siano più esperienze come quella che andrete a leggere. Perché educare alle emozioni e alle sfumature della vita dà un'occasione ai nostri figli di vivere quest'ultima in maniera più intensa e di avere, quindi, anche il coraggio di farlo, rispettando infine se stessi e gli altri. Domenica sarà il giorno della festa della mamma ma quest'anno non riceverò nessun regalo. No, non ho vinto il premio come madre meno meritevole dell’anno (almeno credo) ma perché mio figlio, al suo primo anno di scuola materna, non preparerà nessun lavoretto per il giorno dedicato alla ma

Nel nome del padre.

A settembre da Ma.Mi a Milano dovrebbe partire  “Nel nome del padre”, uno spazio di confronto per riflettere insieme, discutere e prendere consapevolezza del proprio modo di essere padre, dei modelli oggi proposti, delle proprie risorse e difficoltà, alla ricerca della propria dimensione. L’incontro è aperto ai padri ed alle coppie. Per maggiori informazioni visitate il sito di Ma.Mi  o scrivete a: info.@ma-mi.it. Potete inoltre leggere su twitter le riflessioni sul tema che sono state pubblicate a giugno da diversi blogger, seguendo l’hashtag #esserepapà. Sarò sincera, avevo iniziato un altro post dove volevo parlare di mio nonno, mio padre e del padre di mio figlio, il mio compagno. Ho iniziato a scrivere e dopo aver ricordato mio nonno già qualcosa non quadrava. Rileggevo le poche righe scritte e no, non mi convincevano affatto. Ho continuato comunque a scrivere e sono passata a mio padre: lì, dopo la prima frase continuavo a digitare e cancellare, digitare e cancellare r

Intervista a Manuela Paric', autrice self.

Benvenuto sul Il Piccolo Doge Manuela Paric'. Parlaci un po' di te. Ciao Sylvia,  vediamo un po'... mi chiamo Manuela e scrivo da sempre. Quando ero bambina facevo finta di saperlo fare, scarabocchiavo interi quaderni... lineette, puntini, cerchiolini: era tutto nella mia fantasia. E' un vizio che mi è rimasto e perciò mi ritrovo ad inventare storie, a costruire la realtà con le parole e a deprimermi su infide pagine bianche. Abito nell'umida padania, amo la nebbia, il sole sbiadito ed i formaggi. Quando posso migro verso il mare (come facevan le pecore) insieme a mia figlia che occupa il 100% dei miei pensieri. Ho una casa infestata da animali di vario genere: un cane nudo, un micio ciccione, un pesciolino zombie ed una larva. Sì, una larva! Sono molto disordinata ma pragmatica, mi salvo per un pelo (ben piazzato sul mio divano). Cucino: impasto, sfornello e tiro la sfoglia, mi rilassa. Che altro dire...ti invito a cena? Ti fidi? Il tuo libro "L

Bullismo, nel web per il web.

Può capitare che con un click, dal proprio computer, si veda un filmato amatoriale, girato con un comune cellulare, di un pestaggio da parte di giovani pre-adolescenti all’interno di un locale di una qualsiasi scuola italiana ai danni di un compagno più debole. Può anche capitare, dopo la visualizzazione, di soffermarsi sui vari commenti che le persone, per lo più coetanei degli autori del filmato, lasciano sotto a quest’ultimo, la maggior parte entusiasti per lo “spettacolo” appena goduto. Capita che il video si propaghi in rete, da bacheca a bacheca, e chi di dovere  come un adulto responsabile lo veda e reagisca indignato. Può capitare che, essendo il fatto avvenuto all’interno di un istituto scolastico, una volta reso pubblico e caduto sotto l’attenzione dei professori e del preside, la scuola decida di avvisare i familiari dei colpevoli e della vittima optando per una severa punizione per i primi e richiami per chiunque abbia, con suo sommo gaudio, assecondato la cosa anch

Intervista a Luca Rossi, autore self.

Benvenuto sul Il Piccolo Doge Luca Rossi. Parlaci un po' di te. Autore, sceneggiatore, blogger. Ho una smodata passione per la tecnologia, gli aspetti più futuristici della realtà, la ricerca di quello che sarà, le avanguardie scientifiche e culturali, l'esplorazione spaziale. Non mi fermo di fronte a nulla, cerco sempre di andare oltre. Raramente trascorro una giornata simile all'altra. Ricerca, scoperta, approfondimento  sono insiti nel mio carattere. Per vivere, ho bisogno di crescere. Il tuo libro Energie della Galassia è stato autopubblicato su Amazon, di cosa tratta, qual è la storia? A settembre ho iniziato a scrivere "Arcot e la Regina", un racconto sull'amore tra un esploratore spaziale e una regina vampiro. Avevo già scritto molto in passato, ma mai con l'idea di pubblicare. In quel caso, è stato diverso. Aveva appena letto online un articolo sul self-publishing . Non ho avuto dubbi. Ho scritto il racconto, l'ho riletto, l'h

Film d’animazione oggi: un mondo disincantato?

“Che dici se ci vediamo Bambi?” Silenzio. Ma di quelli dovuti alla testardaggine, consapevole che la mia è una domanda retorica di chi sa già la risposta su cosa lui voglia esattamente vedere. Ne avrà cinque o sei che ruota e che richiede sempre. “Dai… Guardiamo Bambi… Cambiamo: OSIAMO andare oltre a Cars… Che dici?” Mi giunge un fulmineo e decisissimo “NO!!” E poi un categorico “CARS!!!” Alla fine vinco, lo convinco a provare questo nuovo brivido d’annata: schiaccio su Play e mi accoccolo sul divano con accanto un bimbetto poco convinto, con l’aria di chi, entro poco, esploderà in una incessante tiritera di pura ed egocentrica protesta. ” Guarda… Gli uccellini, il gufo che buffo!! Gli scoiattoli e… No.. Il coniglietto: Tamburino!!!” Io ci provo a trasmettergli entusiasmo ma niente. Noia e forse anche terrore e raccappriccio! Ma io credo di aver capito quel che quella smorfia infantile, di disappunto, tenta di comunicare: colori poco sgargianti, ritmo narrativo

"Io sono morto" il nuovo ebook di Vera Q.

Avevamo già incontrato Vera Q. in una precedente intervista ma non ho resistito ad un ulteriore incontro, dopo aver letto il suo ultimo lavoro "Io sono morto" uscito da poco su Amazon. Vera, per quanto possa essere truce e sarcastica nelle sue narrazioni, ha la capacità di incanalare tematiche importanti, sociali, culturali ed anche "fastidiose" da un certo punto di vista ma che ben rappresentano quelle nicchie più oscure del nostro tempo, della società in cui viviamo che, per quanto la vorremmo dipingere equa e propensa al bene, non è esente da certi orrori che dell'indole umana ne sono un riflesso. Antropologico, psicologico, un'alchimia tale da rimestare l'animo del lettore dopo la lettura, capace di lasciarti per più giorni con dei "perché" ai quali devi per forza dare risposta. Ecco, tutto questo è Vera. Buona lettura! Ciao Vera, partiamo dalla trama di "Io sono morto". Ecco la sinossi. “Io sono morto” è un thriller surr

Intervista a Lisa Turrini, autrice self.

Benvenuto sul Il Piccolo Doge Lisa. Parlaci un po' di te. Ciao! Intanto ti ringrazio per lo spazio che mi stai dedicando! Prima di tutto io sono mamma di una bellissima bambina di due anni! Durante la mia gravidanza, ho frequentato il corso di accompagnamento  alla nascita presso la ASL della mia città e l'ho trovato davvero molto utile; così mi sono appassionata al tema del sostegno alla genitorialità, integrandolo alla mia formazione universitaria e professionale: infatti sono una psicologa e principalmente mi dedico alla psicologia perinatale. Il tuo libro “quando nasce una mamma” è stato autopubblicato sul sito lulu. com, di cosa tratta? Il mio libro tratta appunto di psicologia perinatale: la prima parte si concentra sulla descrizione delle modificazioni fisiche ed emotive che avvengono nelle varie fasi di gravidanza, parto e puerperio, cercando di prendere in esame sia il punto di vista della mamma che quello del papà; ho inoltre dedicato grande spazio all

Intervista a Noemi Gastaldi, autrice self.

Benvenuto sul Il Piccolo Doge Noemi. Parlaci un po' di te. Ciao, e grazie per lo spazio  Ecco, questa è sempre la domanda più difficile! Allora, mi chiamo Noemi... E non esisto. Sono lo pseudonimo di una scrittrice riservata. Lei scrive libri, persino autobiografici,  ma sempre usando me, che la faccio stare più serena... Il tuo libro “Il tocco degli Spiriti Antichi” è stato autopubblicato su Amazon, di cosa tratta, qual è la storia? Il tocco degli Spiriti Antichi è il primo volume della saga fantasy “Oltre i confini”. L'intera saga sarà composta da tre volumi in tutto; l'ambientazione  è di tipo urbano, infatti ho ambientato il romanzo a Torino, la mia città... A differenza di molti torinesi, però, la mia protagonista è una “Viator”, ovvero una persona capace di visitare la realtà immateriale, dove dimorano gli spiriti... Una storia di fantasmi quindi, ma non solo: mi sono posta l'obbiettivo di raccontare, tramite la mia saga, l'evoluzio