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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

Le mamme “guerriere” di Silvia Rossi.

La scuola è finita da un pezzo e abbiamo ancora agosto da vivere. Nonostante ciò l'emergenza scuole sul nostro territorio è sempre aperta e non conosce pause nè vacanze. Vi propongo questa intervista pubblicata un paio di mesi fa su  TuttoPerLaMamma  che di scuola, diritti e sogni parla. Questa è la storia di un piccolo gruppo di mamme veneziane "guerriere".... Ho la fortuna di collaborare con questo portale che di tante cose tratta e che riguardano la genitorialità, l’essere madre, padre, figlio, uomo e donna. Quindi ho la possibilità non solo di condividere con voi i miei pensieri e le mie fiabe ma anche storie, storie vere fatte di quotidianità ma che devono essere raccontate perché altri si possano rispecchiare e in esse cogliere quel medesimo riflesso che ci unisce nelle varie esperienze di vita, uniche ma anche simili, dove ciò che muta sono solo gli attori e l’ambientazione ma non la trama. Questa è la storia di una mamma che, assieme ad altre, ha lot

Intervista a Vera Q. autrice self.

- Benvenuto sul Il Piccolo Doge, Vera Q. Parlaci un po’ di te. Ciao, Piccolo Doge, e molte grazie per aver pensato a me per questa intervista. Mi chiamo Vera Q. e, come chissà quanti altri, da grande vorrei fare la scrittrice. Sorvolo, chiaramente, sul dare una definizione precisa a quel – da grande – , tenendo sempre a mente Camilleri: ho ancora qualche speranza. Scrivo sicuramente per passione canalizzando nelle parole impresse su word, i pensieri, i ricordi e quello che tutti, chi più chi meno, viviamo o subiamo ogni giorno. Già. Faccio parte di un’epoca obliqua dove il concetto di solidarietà, o che so, di fratellanza, ha perso ogni tipo di connotazione riconosciuta ed è proprio la realtà odierna, fin troppo spesso crudele, la “fantasia” dalla quale prendo spunto. Mi diverte creare situazioni estreme intrise di sarcasmo e commiserazione portando al limite i miei personaggi e, con essi, i lettori. Prediligo il genere nero che mi permette di mettere in luce i lati più oscuri dei

Le interviste del Il Piccolo Doge.

In questa sezione troverete tutte le interviste che ho fatto fino ad oggi e tutte quelle che verranno! Le persone intervistate hanno un qualcosa da raccontare, una storia, un'esperienza, una testimonianza, una passione da condividere e vista da un'angolazione sempre educativa perché possa, a sua volta, essere un "incontro" con il vissuto del lettore e divenire così, dopo la lettura, "altro", un qualcosa di nuovo e personale, uno scambio di vedute volte ad un arricchimento interiore reciproco. Scrittori emergenti, musicisti, artisti ma anche mamme, papà, ragazzi, insomma chiunque abbia la necessità di raccontare un qualcosa di sé nel nome dell'educazione può contattarmi. Perché "l'educazione non è un monologo..." Sylvia Baldessari

Disavventure di una mamma: la borsa.

Disavventure di una mamma: la borsa. Io adoro le borse. Ne ho a bizzeffe, di qualsiasi colore, grandezza, materiale, per le più svariate occasioni. A tracolla, a monospalla, la pochette, a sacca, a mezzaluna, da giorno o da sera, nere, di velluto con gli specchietti, in eco pelle, in perline, stoffa, decorate a forma di gatto… Da quando però son diventata mamma ho un’unica tipologia o meglio, uso solo un’unica borsa: a tracolla, ampia perché possa contenere “cose” che nella mia vita non avrei mai pensato di portarmi appresso. Ieri mi trovavo dalla parrucchiera (riesco andare ogni lustro se devastazioni e crisi familiari non mi fermano) e mentre attendevo il mio turno ho iniziato a frugar nella borsa in cerca del pacchetto di chewingum osservando con discrezione la coppia di sciure (signore) impegnate a sfogliar la rivista di gossip che trovi solitamente dal parrucchiere: – “ah… Quella Federica lì… Ora con il cugino di lui… oh madonnina che birba!” sibila una all’altra. M

Sopravvivere: creatività e arte nei bambini.

Sopravvivere: creatività e arte nei bambini. Cos'è che accomuna l'estate con l'inverno? Alcuni pomeriggi chiusi in casa, quando fuori fa troppo caldo ed uscire è sconsigliato fino ad una certa ora.  Se non si è al mare o in montagna, trovare alcune proposte creative per i nani mi pare un'ottima alternativa alla famigerata Tv. In rete esistono diversi blog che propongono lavori di facile esecuzione, anche da fare in terrazzino in attesa che il sole s'avvii al tramonto... Intanto ecco un mio post di qualche tempo fa e che parla, per l'appunto, di arte e bambini. La luce del doppio lampadario illumina un pigro pomeriggio invernale che lentamente si consuma tra le mura di casa. La tovaglia in plastica trasparente che ricopre il grande tavolo è ravvivata dai colori, duttili e morbidi al tatto, sparsi in un ordine apparentemente casuale. In questo scenario lo osservo  attento, dinamico e creativo nella sua immobilità fisica, immobilità che non det

Tecnologia e nuove generazioni.

Tecnologia e nuove generazioni. "@Il_Piccolo_Doge: Un #genitore che dice "io i #Social non li capisco e neanche li voglio capire" perde un'occasione di crescita, personale e del #figlio." Questo è un mio tweet di ieri sera, una riflessione che introduce un post scritto qualche mese fa e che verte sui giovani e sulla tecnologia. Buona lettura. Il primo approccio che ho avuto con la tecnologia è stato con un “trasmettitore d’immagini e suoni”  meglio conosciuto ai più come televisore. Erano gli anni’80, il boom dei cartoni animati giapponesi privi di controllo, critica, censura, tagli e di programmi per bambini ne esistevano ben pochi ma determinati a monopolizzare l’intero pomeriggio degli infanti telespettatori. All’epoca stavo in una casa molto grande e la TV ( unico esemplare presente non come oggi che le trovi in ogni angolo dell’abitazione ) imperava, in salotto, da sopra un bel mobile d’epoca in legno scuro rassegnato a terminare i suo

L'esempio dà voce e corpo alla coscienza civica.

L'esempio dà voce e corpo alla coscienza civica. "Questo articolo l'ho scritto mesi fa ma, dopo gli ultimi avvenimenti che riguardano insulti ed episodi di razzismo contro un Ministro della Repubblica solo perché di colore, direi che di buoni esempi ne abbiamo estremamente bisogno.  Oggi più di ieri." Siamo alle solite: uno ci spera sempre ma niente, mi ritrovo a cozzare contro un'amara verità e non mi resta altro che chiedere. Per farlo mi armo di tutta la pazienza del mondo, non della comprensione eh, perché io queste cose proprio non le capisco. Quindi inspiro profondamente e domando al mio distaccato interlocutore: -Mi scusi.. Potrei sedermi?- In genere chi ha evitato il mio sguardo fino all'ultimo, con la remota speranza che il caso la/lo salvasse o che andassi oltre, muore dentro nell'esatto istante in cui sente la mia voce. Mi fissa per accertarsi che sia vero: siamo in bus, i quattro posti per gli anziani sono occupati per l'appunto

Libertà di pensiero nei Social: valore condiviso o diritto negato?

Libertà di pensiero nei Social: valore condiviso o diritto negato? "Oggi colazione con il mio amore!" "Finalmente in ferie!" "Buon compleanno amico mio!" Questi sono alcuni fra i post più comuni che un qualsiasi internauta può trovare navigando nei social più famosi. Frasi normali, se vogliamo anche banali, ma ingranaggi fondamentali di uno scorrere quotidiano che, grazie alla condivisione della rete, possiamo rendere pubblici ed in qualche maniera per noi e per chi ci legge  importanti. Inutile chiedere cosa sia Facebook: chiunque potrebbe dare una definizione più o meno corretta del "prodotto" di Mark Zuckerberg. La Domanda (e la D maiuscola non è un refuso) piuttosto è "cosa rappresenta per noi  Facebook?". Se ponessi questo quesito ad ognuno di voi sarei sicura che in breve riceverei una quantità inimmaginabile di definizioni, una diversa dell'altra perché se c'è una cosa che in questi anni di navigazione in rete

È vietato calpestare i sogni.

È vietato calpestare i sogni. Questo post è stato scritto qualche mese fa ed è dedicato ad Angelo , una persona gentile che ci mancherà sempre. Stamani ho accompagnato mio figlio all’asilo. A lui piace andare lì, si diverte, gioca ed ha la possibilità di fare esperienze nuove anche da solo senza che mamma e papà siano presenti. L’inizio di un percorso che dovrebbe portarlo alla scoperta delle proprie aspirazioni e far emergere i suoi sogni, il motore che ci spinge a lottare contro le avversità del quotidiano, che ci indica la montagna da scalare e che dà un senso alla nostra vita. Lasciato a scuola e con questo pensiero in testa vado a comprare il pane e mi fermo a scambiare due parole con la fornaia e, guarda caso, il discorso cade proprio sui sogni: la sua figliuola più grande, quasi adolescente, par voler, appena possibile, trovare un lavoro perché studiare non le assicurerebbe un futuro sicuro, stabile, di quel tipo, lei dice, dove puoi far programmi a lungo termine. La f

Emanciparsi, per una donna.

Emanciparsi, per una donna. Questa riflessione scaturisce dal parlare quotidiano, da frammenti di dialoghi, conversazioni e chiacchiere fra donne intente a districarsi nei numerosi impegni giornalieri. Da qui il post che segue. Un po’ dispiaciuta  per  una catalogazione femminile implicita confinata in pregiudizievoli ruoli, lancio questa personalissima rivendicazione: Una donna può essere una lavoratrice in carriera , o una mamma che lavora o semplicemente una mamma. Emanciparsi, per una donna, non significa per forza appartenere alle prime due alternative. Emanciparsi, per una donna, significa avere la più totale libertà di scegliere cosa essere nella propria vita, sia che scelga la carriera, la famiglia o decida di coniugare entrambe le cose. Se sceglie la famiglia ha il diritto di non sentirsi apostrofare come una donna “che non fa niente” perché sta a casa ad accudire i figli. Se sceglie la carriera ha il diritto di non sentirsi accusata d’essere una “donna a

Il senso della morte nei bambini (e non solo).

Il senso della morte nei bambini (e non solo). "Che significa muorisce?" "Intendi dire... morire?" "Sì, cosa vuol dire?" "Significa chiudere gli occhi e non respirare più. Finisci di muoverti, mangiare, parlare... E te ne vai altrove." "In cielo?" "Probabilmente sì." "E non ci si vede più?" "No, temo di no!" "Ma queste son cose che non capitano a me, tu morisci a me non capita." Ricordo che sorrisi semplicemente lasciando cadere il discorso. Il bimbetto che all'epoca sorvegliavo in qualità di baby sitter e che aveva circa 5 anni pareva aver esaurito le domande. Non che cercassi di insabbiare la cosa o di evitare il confronto: percependolo "soddisfatto" non mi pareva il caso di anticipare riflessioni che per ora, per volontà del Fato, non avevano trovato appiglio né un concreto motivo per emergere. Quando sarebbe giunto il giorno, nel caso, lui sapeva che io ci sarei

Arte ed educazione, parliamone.

Arte ed educazione, parliamone. Arte ed educazione, parliamone. Non sono lontani i giorni in cui qualcuno dichiarò che “Con la cultura non si mangia”  Eco che fa paura, tremare i monumenti, incrinare cupole, strappare pagine di libri, vibrare tele di famosi dipinti che questo Paese, l’Italia, nei secoli ha donato all’avvenire. Sarà  anche vero che è lo stomaco a brontolare e che necessita d’essere riempito di cibo perché il nostro corpo possa continuare ad esistere e che bisogna, di conseguenza, “vendere e guadagnare”  atto che si traduce nell’espletare una qualunque ed o onesta professione, ma è altrettanto vero che l’animo pretende sostanza per poter dare un senso alla nostra esistenza. Altrimenti siamo involucri vuoti in balia degli altri e degli eventi, privi di passione, emozioni e talenti. Quanto segue è un dialogo avvenuto anni fa con un artista, una persona speciale per me, ed il discorso verte proprio sul valore, in termini umani, dell’Arte sulla persona e ciò c

Equilibrio.

Equilibrio. Equilibrio. Poco tempo fa, mentre mi trovavo al parco con mio figlio, ho visto far capolino dal viale un alto pennacchio bianco posto al centro di un ceruleo turbante al di sotto del quale camminava, con una certa grazia, una giovane funambola vestita come un personaggio delle fiabe. Trovati due alberi dove legare una corda, ha improvvisato uno spettacolo di equilibrismo richiamando una gran parte di bambini presenti in quel momento. Seduti sull'erba, mentre stringevo tra le mie braccia mio figlio, osservavo la giovane muoversi in perfetto equilibrio, ammirandone i movimenti lenti e delicati, i muscoli in tensione e quel suo bel sorriso rivolto a chi la stava guardando mentre camminava sulle fune. Non so il perché ma in quel momento, quella immagine, richiamava molto il ruolo di un educatore, di un genitore, di chi educa, insomma. Da una parte le emozioni come l'amore o la paura, dall'altra le conoscenze, gli strumenti cognitivi, le scelte che devono es