Sopravvivere: creatività e arte nei bambini.


Sopravvivere: creatività e arte nei bambini.


Cos'è che accomuna l'estate con l'inverno?
Alcuni pomeriggi chiusi in casa, quando fuori fa troppo caldo ed uscire è sconsigliato fino ad una certa ora. 
Se non si è al mare o in montagna, trovare alcune proposte creative per i nani mi pare un'ottima alternativa alla famigerata Tv. In rete esistono diversi blog che propongono lavori di facile esecuzione, anche da fare in terrazzino in attesa che il sole s'avvii al tramonto...
Intanto ecco un mio post di qualche tempo fa e che parla, per l'appunto, di arte e bambini.


La luce del doppio lampadario illumina un pigro pomeriggio invernale che lentamente si consuma tra le mura di casa. La tovaglia in plastica trasparente che ricopre il grande tavolo è ravvivata dai colori, duttili e morbidi al tatto, sparsi in un ordine apparentemente casuale.
In questo scenario lo osservo  attento, dinamico e creativo nella sua immobilità fisica, immobilità che non detiene nessun potere sulle mani che si muovono, toccano, creano, plasmano.
Saran già passate due ore e lui sta ancora su quei due o tre pezzetti di Didó: ha sfregato la manina così tanto contro il verde che è diventato una strisciolina fine, ora un serpente, poi una balena, infine un pesce o un ponte.
Il suo sguardo è vivace, intenso, fisso in mondi lontani che s’appoggiano appena al ripiano del tavolo della cucina dove sta “lavorando”!
Ogni tanto mi guarda ma poi torna lesto sulla pallina che ha battezzato come la Luna, la sua visione della Luna che  riesce a rigirare fra le minuscole dita, soddisfatto di sè.
Curiosa di vedere se cederà o meno alla tentazione, a quel canto delle sirene odierno, faccio LA domanda:” vuoi vedere un cartone animato?”
“No!” è la sua risposta, rapida e decisa perché nulla lo distolga da quel che sta facendo.
Sorrido compiaciuta, d’altronde l’Arte nasce, arde e si esaurisce solo quando la sua fiamma decide di spegnersi, se mai lo farà davvero.
Non darà ascolto a nessun richiamo adulto, mai!
Mi pare che sia stato Picasso a raccontare  che “Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi.”
In effetti bisogna sopravvivere a molte cose per restare degli artisti, sicuramente ad una visione troppo rigida di quel che dovrebbe essere un bambino a tre anni, poi a quattro, a cinque e così via.
Perché sopravviva bisogna correre il rischio di lasciar anche fare ai bambini e saper posare lo sguardo sugli stessi orizzonti, per veder sorgere quella macchia gialla che solo un artista sa dipingere come il sole!
Perdonami Pablo, oggi ti ho citato due volte.
Ma tu sei un sopravvissuto…


Pubblicato su: TuttoPerLaMamma.it

Sylvia Baldessari

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